La filosofia in azienda e per i cittadini

UNA DOMANDA PUO’ AIUTARE?

Il sovraccarico di stimoli che caratterizza la società attuale, le numerose competenze richieste e il poco tempo per apprendere, possono generare stati di incertezza, confusione e smarrimento. Le molte domande riguardanti la nostra esistenza, il rapporto con chi ci circonda, le prospettive per il futuro, l’analisi della nostra biografia e il senso stesso della vita, si perdono nella complessa ricerca di un adeguamento alla quotidianità.
In un panorama così caotico, che appare spesso privo di riferimenti fondati e ricco di soluzioni facili, la filosofia propone la risposta che la caratterizza da più di duemila anni: l’esercizio della domanda.

 

Domandare è il senso del lavoro del filosofo, la domanda risveglia la coscienza e aiuta a posizionarsi nel mondo.

 

La filosofia oggi offre la possibilità di recuperare uno spazio per la riflessione sulla vita attraverso l’analisi e l’elaborazione dei concetti e delle teorie con cui interpretiamo la realtà.

Lo scopo è quello di ampliare, chiarificare, ri-descrivere e rendere più coerente la nostra visione del mondo e il nostro sistema di valori, tenendo conto dei pensieri, delle aspettative, dei sentimenti e delle emozioni che ci abitano.

LE PRATICHE FILOSOFICHE

Il termine pratiche filosofiche si riferisce ad un insieme di attività, affermate da diversi anni in molti paesi del mondo che centrano la loro pratica in una relazione dialogica tra due o più interlocutori circa tematiche legate all’esistenza. Esse richiamano alla mente l’antico ruolo, di utilità pratica, svolto dalla filosofia nella Grecia classica, dove il filoso-fare era inteso come esercizio vissuto, pratica di vita, che guidava l’uomo nel suo percorso esistenziale.

 

Si tratta, infatti, di esercitare la filosofia con modalità e in ambiti diversi da quelli della ricerca accademica, conservando comunque l’intenzione propria della filosofia: offrire alle persone strumenti per orientarsi nel mondo, attraverso l’incremento della consapevolezza di sé e una più chiara comprensione della realtà. Fare filosofia oggi, significa dedicare tempo e spazio alla riflessione facendo pratica del pensiero. Le pratiche filosofiche non offrono contenuti sapienziali, ricette precostituite o pillole di saggezza, ma stimolano atteggiamenti di apertura, promozione del pensiero e attitudine alla ricerca.

 

Attraverso l’indagine e la riflessione sulle esperienze vissute, il filosofare consente di stimolare e promuovere la riflessione, la coscienza critica e autonoma delle persone, circa importanti questioni esistenziali che ognuno di noi incontra nella propria vita (ad esempio tematiche questioni relazionali o etiche, decisioni complesse, cambiamenti o revisioni progettuali…).

Queste proposte trovano impiego in diversi
ambiti della vita pubblica e delle attività
professionali come organizzazioni,
aziende, scuole e formazione, mondo della
sanità e delle cooperative sociali.

LA CONSULENZA FILOSOFICA

La consulenza filosofica è una specifica pratica filosofica nata in Germania nel 1981 per iniziativa di Gerd Achenbach che, nella convinzione che il dialogo filosofico costituisse un’alternativa all’approccio psicoanalitico alle questioni esistenziali, propone la Philosophische Praxis come professione.

 

Questa attività si realizza nel rapporto dialogico tra un filosofo consulente e un ospite ed è una modalità, pratica e concreta, per affrontare le difficoltà che quotidianamente l’esistenza presenta agli uomini. Il dialogo prende le mosse, da esperienze vissute nella vita quotidiana, prevalentemente da questioni, in vario modo problematiche, portate dall’ospite come, ad esempio, crisi coniugali, scelte professionali, progetti esistenziali, consapevolezza di sé … che vengono esplorate e analizzate attraverso gli strumenti del pensiero. La pratica ha il fine di chiarire, arricchire, rendere più articolata e profonda la visione del mondo dell’ospite, sulla base del presupposto che discutere l’esperienza in modo chiaro, ricco, complesso e profondo sia condizione ottimale per orientarsi nel mondo. Nel dialogo di consulenza filosofica, consulente e ospite, cercano assieme di ampliare la loro conoscenza della realtà e delle loro consapevolezze, di riorganizzare i significati assegnati dall’ospite alla propria vita e i conseguenti progetti esistenziali.

 

L’idea di base è che la filosofia debba occuparsi delle cose umane, infatti l’attività viene definita da Achenbach come la pratica di un cuore che pensa, scambio in cui la sfera razionale e quella emozionale vengono messe in dialogo per una lettura più completa dell’essere umano. Con queste parole si sottolinea l’importanza, nella pratica, di mettere in campo valori come l’umanità, il rispetto verso l’altro, la sensibilità, il buon senso, l’accoglienza del pensiero e del sentire, il desiderio di parlare con l’altro.

L’attività di consulenza filosofica consiste in un dialogo tra un consulente e un consultante per affrontare le questioni importanti e impegnative della vita attraverso l’indagine delle esperienze individuali.

 

Il dialogo prende le mosse quindi da questioni vissute dal consultante come ad esempio questioni etiche, relazionali, esistenziali, decisioni complesse, dubbi, revisioni progettuali, scelte, separazioni, lutti, cambiamenti, questioni lavorative etc. che verranno esplorate attraverso un approccio di analisi e interrogazione filosofica.

 

Il fine di questo scambio è quello di chiarire, arricchire, rendere più articolata e profonda la visione del mondo del consultante, sulla base del presupposto che discutere l’esperienza in modo chiaro, ricco, complesso e profondo sia condizione ottimale per orientarsi nel mondo.

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